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I dolci tipici di Venezia

Venezia incanta sia gli occhi che il palato. Per i più golosi, una vacanza a Venezia è un’imperdibile occasione per assaggiare le delizie della pasticceria tipica locale. Oltre al più famoso tour dei bacari, vi proponiamo un viaggio all’insegna della dolcezza fra biscotti e torte di ogni genere. C’è solo da leccarsi i baffi!

Dolci per ogni occasione

Venezia racchiude una tradizione culinaria che ha radici antichissime. Anche i dolci tipici, come i piatti salati, custodiscono ricette che nascono dall’intreccio di tutte le culture che hanno attraversato la città nei secoli. É così che dagli arabi i veneziani hanno imparato a speziare i loro dolci con aromi forti, dagli svizzeri e dagli austriaci hanno saputo trarre la ricchezza e la raffinatezza degli ingredienti, così come dalla pasticceria ebraica. Tutt’oggi nel ghetto di Cannaregio potrete gustare i deliziosi dolcetti ebraici, che fra i veneziani vanno a ruba.

Di conseguenza, la pasticceria veneziana trova origini lontane. Si dice che i maestri pasticceri fossero riuniti sotto l’Arte degli Scaleteri (le scalete erano dolci di nozze ormai spariti), che si riuniva nella scuola di San Fantin. Le pasticcerie a fine ‘700 erano quasi 60 e soprattutto in mano agli svizzeri che hanno importato anche l’arte del cioccolato.

Dal miscuglio delle culture sono nati moltissimi biscotti e torte. Alcuni vengono preparati tutti i giorni, altri li troverete in concomitanza di periodi e feste particolari.

Dolci per tutti i giorni

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I veneziani non aspettano di certo ricorrenze straordinarie per potersi deliziare un dolcetto dopo il pasto. I dolci fatti tutti i giorni dalle sapienti mani dei maestri pasticceri e delle signore veneziane sono numerosi. In ogni periodo dell’anno potrete trovare:
  • i zaeti (o zaleti): biscotti rustici molto popolari a Venezia, anche se nascono nelle province di Belluno, Udine e Pordenone. Prendono il nome dal colore giallo (zal in veneto), perchè sono fatti con la farina di mais. In laguna sono stati arricchiti con l’uvetta e si usa inzupparli nel vino dolce;
  • i bussolai (bussolà, buranelli): biscotti tipici dell’isola di Burano a forma di ciambella o a forma di S (in questo caso prendono il nome di esse buranei). Nascono come dolce pasquale, ma ormai si trovano tutto l’anno. In passato venivano mangiati dai pescatori in cerca di energia dopo un periodo lontano da casa, infatti si conservano tutt’oggi a lungo. Sono aromatizzati al limone, rum, vaniglia e spesso hanno le gocce di cioccolato;
  • i baicoli: all’aspetto sembrano delle bruschette di pane, in realtà sono dei biscotti di pasta reale spugnosi, ideali per essere inzuppati nel vino e nel caffè. Venivano mangiati dai marinai che li portavano in viaggio nelle navi come provviste a lunga conservazione. Quelli veri vengono venduti in scatole di latta;
  • il pan dei dogi: è un dolce originale della provincia di Rovigo che risale al 1600, quando il doge Silvestro Valier lo faceva preparare per ogni banchetto. Si presenta come una pagnotta addolcita con miele, fichi e noci. La grande quantità di burro lo mantiene morbido per un periodo di conservazione che arriva fino ai 180 giorni. Viene venduto soprattutto nel periodo natalizio, ma lo si trova ormai per tutto l’inverno;
  • il moro: è un dolce di pasta frolla, gocce di cioccolato, nocciole e ricoperto di glassa al cioccolato. É arricchito spesso con canditi e mandorle;
  • i baci in gondola: dolcetti composti da due meringhe bianche legate fra loro dal cioccolato, nati appositamente per gli innamorati. Perfetti da gustare ovviamente in gondola! (Guarda la nostra pagina Giro in gondola a Venezia);
  • le spumiglie: grandi e vaporose meringhe colorate che colorano le vetrine di tutte le pasticcerie veneziane. In alcuni casi sono rivestite con il cioccolato fondente;
  • le focaccine veneziane: sono delle pagnottine dolci, soffici e leggere ottime per la merenda.

Dolci del Carnevale di Venezia

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Il Carnevale a Venezia è un esplosione di colori, allegria e storia. Così deve esserlo anche per quanto riguarda la pasticceria. I dolci di questo periodo inebriano le calli di profumini che sono la fine del mondo. Quando è Carnevale a Venezia non si badano nè le calorie nè il colesterolo, l’importante è godersi la festa. Dall’Epifania si apre il periodo del Carnevale e con lui la produzione delle tipiche pietanze; vale quindi la pena soffermarsi su questa importante ricorrenza e sulle sue sfiziosità dolci:
  • le fritole: per anni dolce nazionale della Serenissima, oggi pilastro del Carnevale. La frittella veneziana veniva prodotta dai “fritoleri”, che nel ‘600 si riunirono in una corporazione protetta. Sono preparate con uova, farina, zucchero, uvetta o pinoli e fritte in abbondante olio o strutto. In alcune zone vengono farcite con crema o zabaione;
  • i galani: nelle altre zone del Veneto e dell’Italia vengono chiamati anche crostoli o chiacchiere. Hanno origini antichissime (addirittura in epoca romana) e sono delle friabili e sottili strisce di pasta fritte e spolverate di zucchero. Esistono ricette più light fatte di pasta al farro o cotte al forno, ma quella vera prevede la frittura del galano;
  • le castagnole: sono piccole palline compatte e più asciutte delle frittelle, fritte o cotte al forno e spolverate con lo zucchero.

Dolci delle Feste

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Se già normalmente i veneziani sono abili preparatori – e assaggiatori – di dolci, figuriamoci durante le feste, quando le vetrine delle pasticcerie stracolmano di delizie. I veneziani sono molto attaccati alle loro tradizioni e per quanto riguarda i dolci non si lasciano mai sfuggire l’occasione di prepararne di buonissimi per le feste. Santi, Pasqua, defunti, Epifania, ogni ricorrenza ha il proprio. Ecco i dolci di Venezia per le feste:
  • torta Nicolotta: veniva preparata per la Festa di San Nicolò, soprattutto nella parrocchia dei Nicolotti dei Mendicoli, eterni rivali dei Castellani del sestiere di Castello. É un dolce molto povero, a base di pane raffermo o polenta e aromatizzato con finocchio e grappa. Si narra che venisse distribuita ogni venerdì mattina ai mendicanti della città;
  • San Martin: in occasione di San Martino, l’11 novembre, è tradizione preparare il cavallo di San Martino in tutto il territorio veneziano. La leggenda racconta che il santo divise il suo mantello per donarne la metà a un povero mendicante infreddolito. Dopo il suo gesto uscì il sole, quindi si parla dell’ “estate di San Martino”. Il dolce, fatto a forma di cavallo montato dal cavaliere, è fatto di pasta frolla e decorato con cioccolato, glassa colorata e caramelle;
  • fave dei morti: preparate in occasione della vigilia della festa dei defunti. Sono tipici sia del veneziano che del Friuli, ma a Venezia vengono fatti con i pinoli al posto delle mandorle. Sono piccole palline schiacciate e croccanti e vengono accompagnate spesso dal Torbolino, un vino dolce veneto;
  • pinza veneziana (o torta dea marantega): è un dolce diffuso in tutta la regione, ma la ricetta cambia di famiglia in famiglia. Viene preparata per il giorno dell’Epifania. È fatta di farina di mais o pane raffermo, frutta secca, uvetta e aromi come il finocchio. È un dolce molto corposo e viene spesso accompagnato da vin brulè;
  • colomba di Pasqua: è una focaccia proposta per la festa della Pasqua a forma di colomba. È arricchita con glassa, zuccherini e mandorle. Il procedimento di preparazione è difficile da fare in casa e prevede una lunghissima lievitazione, ma ne varrà sicuramente la pena;
  • la frittola ebraica: è una frittella preparata nel ghetto appunto dagli ebrei veneziani in occasione della Festa del Purim.
  • la focaccia (fugassa): è un dolce veneto tipico del periodo pasquale con caratteristiche simili alla colomba. Nasce come dolce dei poveri, infatti è una versione dolce del pane. Dall’impasto base di quest ultimo veniva aggiunto il burro, le uova e lo zucchero. Oggigiorno è un prodotto di pasticceria e ogni località propone la sua variante.

Le migliori pasticcerie di Venezia

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Come per il tour dei bacari (vedi la nostra pagina Tour dei bacari a Venezia), vedremo insieme un itinerario che percorra un viaggio nel gusto e nella golosità, questa volta dei dolci. Abbiamo scelto per voi alcune fra le più buone pasticcerie a Venezia, una per ognuno dei sei sestieri. Partiremo da Cannaregio per poi tornare a Santa Croce. Ecco il nostro tour delle pasticcerie veneziane:

Cannaregio: Pasticceria Dal Mas

Dal 1906 la famiglia Balestra padroneggia con maestria l’arte della pasticceria e del gelato. La storica Pasticceria Dal Mas si trova in Rio Terà a pochi passi dalla stazione ferroviaria, perciò è molto frequentata da studenti, pendolari e dagli stessi veneziani. Propone ottime paste, biscotti e specialità veneziane assicurando la massima qualità. Da provare assolutamente il dolce dei dogi e la recente cioccolateria a pochi passi dal locale principale.

Castello: Pasticceria Da Bonifacio

Questa piccolissima pasticceria si trova in Calle dei Albanesi, vicino alla Chiesa di San Zaccaria e a poca distanza da Piazza San Marco. É famosissima per le sue pizzette salate con l’acciuga, ma è anche considerata una delle ultime vere pasticcerie di Venezia. Offre paste, brioches e dolci tipici della tradizione, tutto rigorosamente fatto come una volta.

San Marco: Rosa Salva

Rosa Salva è una celebre pasticceria dal 1879, vincitrice nel tempo di importanti premi. Ha tre sedi in città, ma la nostra preferita è quella nel sestiere San Marco, in Calle Fiubera e Mercerie. Produce dolci tradizionali classici e rivisitati in chiave moderna, paste, praline, biscotti e gelato. Ottima la produzione artigianale di panettoni, focacce e colombe decorati; dispiace quasi mangiarli!

Dorsoduro: Pasticceria Tonolo e Dal Nono Colussi

Tonolo è una vera istituzione a Venezia, per alcuni la miglior pasticceria della città, sempre affollata ma sempre apprezzata. Sono assolutamente da provare le sue frittelle di Carnevale e le sue abbondanti paste in generale. La trovate in Calle San Pantalon nel sestiere Dorsoduro; l’unica pecca è che il locale è piccolo e sempre pieno. Invece, la pasticceria Dal Nono Colussi è stata fondata nel 1956 da Franco Colussi, conosciuto da tutti come nono. Nonostante la posizione nascosta del locole in Calle Lunga de San Barnaba, i prodotti del Nono Colussi non sono rimasti anonimi. Infatti, la pasticceria ha ricevuto vari riconoscimenti per la tipica fugassa fatta con un lievito madre che ha più di 60 anni.

San Polo: Pasticceria Rizzardini

Nel Campiello dei Meloni a San Polo, troverete la Pasticceria Rizzardini, come per le precedenti, piccola e quasi sempre affollata. L’atmosfera è quella di un tempo, ma le paste sono freschissime e di alta qualità. Sono consigliate soprattutto le sfoglie e frolle ad un prezzo abbastanza conveniente rispetto alla media. Il personale è simpatico e cordiale.

Santa Croce: Pasticceria Majer

A San Giacomo dell’Orio troverete Majer, un colosso della pasticceria e della ristorazione a Venezia. Ha infatti diverse sedi in città fra pasticcerie, torrefazioni, enoteche da degustazione e ristoranti. Ha anche un e-shop dal quale acquistare il caffè della loro torrefazione, il loro vino o i loro dolci. Non lasciatevi ingannare dalla grandezza del loro impero, perchè le paste mantengono i sapori e le lavorazioni artigianali di un tempo.

 

Se non vi abbiamo ancora fatto venire l’acquolina in bocca, guardate questo video di Youtube tratto da uno spezzone della trasmissione Linea Verde di Rai Uno del 20 febbraio 2011, in cui viene dimostrato come vengono preparati i dolci di Carnevale nella sopracitata Pasticceria Rosa Salva.

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Commenti
  • Io adoro i dolci, i miei preferiti sono i buranelli, ne mangerei a volotà!! quando vengo a Venezia ogni scusa è buona per andare in pasticeria per assaggiare le specialità dolciarie di questa città

    30 Maggio 2017
  • Vorrei informazioni sulle colazioni ai tempi della serenissima ,sesi usava consumare the e quali tipi e cioccoato o caffe.
    grazie mille
    Michela

    23 Maggio 2019
    • Ciao Michela 🙂
      Bellissima e interessante domanda, allora ai tempi si usava molto a colazione accompagnare dolci come: i famosi Zaeti con una tazza di caffè o cioccolata calda. In particolare quest’ultima in precedenza era condannata dalla Chiesa, solo nel 1700 si iniziarono a vedere le prime botteghe della cioccolata dove i locandieri facevano a gara per offrire una buona tazza di cioccolata calda arricchita da segreti cocktail di spezie. Per il caffè già nel 1763 Venezia contava con 218 locali. In breve tempo il caffè divenne un prodotto di alto gradimento. I corteggiatori ed innamorati presero l’abitudine di inviare alle predilette del cuore vassoi ricolmi di cioccolata e caffè quale devota espressione di affetto.
      Per il tè invece erano pochi a conoscerlo. Se ne sentiva parlare da qualche navigante, ma nella Serenissima era ancora poco conosciuto Quindi erano il caffè e la cioccolata ad essere maggiormente consumati.
      Spero di aver risposto in parete alla tua domanda.
      A presto.

      24 Maggio 2019
  • Sono innamorata dei dolci veneziani. Mia nonna da piccola mi faceva sempre mangiare i zaeti quando andavo a trovarla.
    Adesso, il periodo di carnevale è perfetto per trovare frittelle e galani per farsi una bella scorpacciata.

    27 Febbraio 2023

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